Vinicio Viani
Mentre i giornali italiani raccontano di Zico sempre più vicino all’Udinese, di un’amichevole fissata con il Flamengo e di Causio che si spende personalmente per convincere l’avversario dell’epica partita tra Italia e Brasile ai Mondiali di Spagna ad accettare l’offerta della squadra friulana, mentre impazza il calciomercato con il Pisa che cerca di strappare all’Ajax il gioiello Wim Kieft e il Genoa si aggiudica Eloi, in un trafiletto di spalla a pagina 24 del quotidiano La Stampa, il 21 giugno 1983, troviamo scritto “Vinicio Viani morto a Viareggio”.
Un nome che forse non dirà molto ai più, anche ai calciofili più esperti, ma che ha significato davvero tanto per la storia del calcio italiano. Nato a Viareggio nel 1913, cresce con la squadra della sua città fino a fare il suo esordio nel 1931 in Prima Divisione, l’attuale Lega Pro.
Con i bianconeri disputa due ottime stagioni, mettendo a segno 26 reti in 34 partite e contribuendo in maniera decisiva alla promozione della sua squadra in Serie B, dopo lo spareggio con la Lucchese vinto proprio grazie a una doppietta di Vinicio che ribalta l’iniziale vantaggio di Montaldo.
I gol di “Garone” (il soprannome di Vinicio) gli valgono l’ingaggio da parte della Fiorentina: in maglia vila esordisce in Serie A e gioca per due stagioni ad alto livello. Da lì, parte per Lucca dove ha inizio il suo feeling con il campionato di Serie B che lo fa passare alla storia. Con la Lucchese, infatti, mette a segno 34 reti in una stagione con le quali straccia il precedente record di categoria realizzato l’anno precedente da Marco Romano del Novara con 30 marcature. Torna a Firenze in A, ma è solo una parentesi di due anni. Ormai è chiaro che Viani è un bomber di Serie B, nel senso più bello del termine. Campionato 1939-40: rimane in Toscana, a Livorno, e in una sola stagione realizza 35 reti in 31 partite.
E’ record assoluto. Maggior numero di gol in un campionato tra Serie A e B e, soprattutto, miglior media gol in assoluto (1,13 reti a partita): meglio anche di quell’Antonio Valentin Angelillo le cui 33 reti in 33 partite tanto decantato dalla letteratura sportiva di ogni tempo.
Se ne andato in silenzio, in quel giorno di giugno, come in silenzio ha stabilito un record destinato a durare chissà per quanto ancora. Un record di Serie B.